RIVELISMO ….. ”Prime pagine di questa tecnica e visione”
Il “Rivelismo” è una tecnica creativa nella quale si utilizzano tipologie di materiali e strumenti per caratterizzare e definire in maniera particolare le tecniche espressive come la pittura, la ceramica e l’arte dell’oreficeria, determinando tratti di rilievo così da dare un effetto tridimensionale anche al dipinto. La sovrapposizione del colore, eseguita con più stesure, non altera le immagini primarie, ma anzi, le arricchisce sino ad introdurci, in maniera sempre più profonda, in una visione in cui lo stesso “rivelismo” ha in sé anche la facoltà di evidenziare un aspetto interiore di sensibile comunicazione.
La tecnica artistica, facendo costantemente ponte con la realtà, finisce per dar vita ad una nuova percezione dotata di una peculiare dinamicità e caratterizzata da una forte assertività che fa leva dentro di noi, sino alle nostre immagini e ai nostri gesti, muovendo la nostra vista, ma ancora prima, il nostro cuore.
I colori ed i materiali finiscono per assumere una naturale vivacità insieme ad una spontanea declinazione di colori e cromie, ma sempre senza perdere la fluidità e la consapevolezza della loro nuova composizione.
Tale tecnica per noi artisti contemporanei di opere di pittura ed altri materiali motivati a fare proprio tale manifesto, oggi ci permette di avere la possibilità di raccontarci, rappresentarci ed infine RIVELARCI.
Quindi, è come se la sfera terrestre, lo spazio e l’infinito si vestissero di molti colori, a volte più scuri a volte più luminosi in modo tale da permetterci di cercare incessantemente un tempo, quel tempo in cui poter ritrarre ogni tassello, spazio, visione, scenario, impressione, bagliore, ogni nuovo pensiero, tendenza..riverbero di luce.
RIVELISMO può voler dire: “Non schemi predefiniti” ma rivalutazione del gesto con la consapevolezza che un “QUID” ci possa condurre insieme in modo unitario a un risultato prima nascosto..non visibile momentaneamente ma che prenderà forma e consistenza solo dopo un lungo e appassionato lavoro.
IL RIVELISMO inizia a manifestarsi, dapprima, come un fermento confuso, grezzo, inconscio ma che scorre come energia libera, intensa… sicuramente positiva e creativa.
L’obiettivo è formare una corrente attiva che ci conduca insieme, con noi e oltre noi, nel cammino dell’odierna arte contemporanea. L’uomo dipinge e/o manipola per tornare e ritornare a vedere e rivedere le cose nello stesso modo in cui originariamente venivano osservate e, dopo innumerevoli tentativi, RIFATTE fino a ottenere una RAFFIGURAZIONE inedita, una sua nuova VISIONE corrispondente a quella che all’inizio ha intravisto.
Ora descriviamo meglio tramite il nostro vissuto di artisti il significato intrinseco e la risposta alla semplice domanda PERCHE’ questa CORRENTE di nome “Rivelismo”. Dapprima c’è forte il desiderio di connettere, in modo espressivo e significativo, le nostre esigenze espressive all’estremo bisogno di comunicare con le parole.
Il Comunicare, per noi, rappresenta la spinta vitale che dà linfa ed anima il forte ed incessante desiderio di RAPPRESENTARE al fine di tenere uniti due gesti così altamente simbolici e rappresentativi della nostra Umanità.
Il raffigurare è un gesto espressivo che aumenta in maniera esponenziale la possibilità di comunicare qualcosa di personale ma, soprattutto, capace di entrare direttamente in contatto con gli altri, tramite altre e ulteriori sfaccettature e declinazioni. Seguitano un agglomerato di emozioni indifferenziate non connesse e indistinte che ora si affacciano in modo flebile… ora in modo più dirompente. Poi, per un attimo, scompaiono per poi riapparire alla coscienza come “un insieme di pianeti e i loro satelliti che ora iniziano a muoversi e forse danzare tra loro come in un gioco più aperto alla libertà e alla donazione”. Lo scenario via via si popola riempiendosi di spirali, ellissi, strane orbite come immerse in sconosciute galassie; tutto sembra senza tempo e senza apparente significato, assomigliando a un arcaico caos. Ora tutto attrae ma al tempo stesso tutto potrebbe risucchiare inesorabilmente.
La fiducia nel bene, nel bello che libera, avvolgendo teneramente è la prima speranza ma ciò nonostante ancora niente è FAMILIARE o CONOSCIUTO. Per un attimo ancora il tempo si dilata sino ad apparire un’eternità e, nel frattempo, il contatto con la dimensione tempo s’interrompe: è come cercare, senza tempo e senza spazio, per trovare il tutto senza significato ed il niente come povera fuga da quel tutto insignificante. Le spiegazioni ora sembrano non essere più d’aiuto sino a quando a un certo punto pressante rimbalza liberandosi il colore e la materia. Prendono corpo nuove forme e nuovi colori con un chiaroscuro seguito da un rosa veneziano … una grigia nuvola… un polveroso azzurro… un blu cobalto e un rosso carminio, un etereo dorato forse più pieno di luce e speranza, “qualcosa di buono succederà”.
Ora s’inizia ad intravedere la futura bellezza a cui siamo protesi … e d’improvviso siamo come afferrati. Persiste dopo un vago, offuscato rimasuglio d’incerto come un tratteggio ancora non definito ma “vibrante”. Arriva la “commozione” e l’emozione sfuma come un sentimento d’amore e fratellanza; ora la “visione” supera “la nostra piccola postazione”. Subito dopo si delineano forme, volumi, pesi, il colore, la luce sino a RIVELARE la nuova IMMAGINE come in un MISTERO.
Qui RIVELARE è inteso come vedere qualcosa d’altro tramite l’opera che è diventata strumento per reinterpretare la realtà in precedenza vista e intuita.
E così mentre la mano, la mente, le emozioni, il cuore e la ragione insieme ai colori e ai materiali, iniziano a fondersi e legarsi in nuove combinazioni di cromie umorali e si declinano come musica interiore. Si delinea così l’insieme pittorico e scultoreo, inizialmente acerbo ma potenzialmente già pulsante e pronto a rivelarsi allo sguardo di chi sceglie di partecipare a quel dono così offerto, l’OPERA.
RIVELAZIONE come risultato di “Condivisione” per le nostre opere che, come uscite da un DEDALO, rappresentano l’impronta del nostro umile ma pur SOFFERTO lavoro poiché incerto ne è il risultato ma ugualmente OFFERTO perché l’osservare rispecchia la possibilità di scegliere e la volontà stessa di vedere.
L’offerta è anche il risultato del travagliare dell’artista tra il costante alternarsi di ombre e di luci con cui giunge sempre la scelta di cercare e poi trovare la Luce per vedere e far vedere…RIVELARE la visione tramite l’opera resa.
Arte intesa non solo come CONTEMPLAZIONE dell’Attrattiva, ma anche come nobile lavoro da fare proprio per ciò che colpisce e poi proporlo in nuova VESTE quindi ancora RIVELAZIONE.
Solo l’uomo sente il desiderio di catturare le ombre e uscirne tramite le luci.
Solo l’uomo spinto dalla sua apparente solitudine o dalla pienezza delle sue cose amate e nell’altalenarsi di gioia, rancore, felicità, ostilità e perdono ecc., può far nascere il desiderio di fissare le immagini su tela o parete ecc.
Successivamente, va a raffigurare ciò che accade dentro e fuori di lui, sino a rilevarsi con un gesto carico di significato e di espressività. Tutta la sua ragionevolezza, ancora una volta, cerca di esperire la sua relazione con la realtà, un po’ come giocare e danzare per liberare e librarsi con il colore, con la materia e rivelare così, un’altra volta, qualcosa di noi e procedere OLTRE noi.
[1] Il Rivelismo è una corrente di pensiero che vuole unire artisti delle arti visive, con lo scopo di mettere al centro della loro ricerca artistica, non un’indagine estetica fine a sé stessa ma capace di far emergere da Sé stessi( rivelare) nella loro opera, la natura più profonda della loro anima individuale, e secondo il grado della loro sensibilità, un frammento anche dell’anima universale. In un momento in cui vi è una abbondanza di produzioni visive, l’anima è così nascosta che spesso in molte opere è invisibile, coperta dal continuo frastuono delle stimolazione esterne tra il Sé e l’’individuo. L’arte, quindi,ritorna alla sua natura più profonda di espressione del bello in quanto del Divino che si rivela nel terreno e nell’umano, in modo individuale. La ricerca estetica della capacità di usare un certo mezzo espressivo non si disgiunge da una ricerca continua ed incessante di una opera autentica e sincera in quanto espressione della rivelazione dell’anima.
Estratto dal manifesto di presentazione del III Salone del RIVELISMO ( Giugno 2016 Palazzo dei Capitani – Ascoli Piceno )
……RIVELISMO è andare “oltre”.
Oltre la mera “attenzione pittorica”.
Oltre il “realismo impressionista” legato alla visione esteriore e ai suoi effetti coloristici.
Oltre la visione dell’interiorità più profonda quasi sempre drammatica.
RIVELISMO non è “il” modo di dipingere ma “il” modo di pensare.
E’ svelare.
E’ confessare.
Silvano Ottaviani, Giugno 2016 Palazzo dei Capitani – Ascoli Piceno